codice etico del traduttore

Il codice etico del traduttore e dell’interprete

Nei precedenti articoli abbiamo affrontato alcune delle maggiori difficoltà che si possono incontrare nel nostro mestiere. Il rispetto e la preservazione del linguaggio inclusivo, le conseguenze dell’affidarsi ciecamente ai software di traduzione automatica e intelligenza artificiale fino ai risvolti e le conseguenze legali che possono derivare da un cattivo lavoro di interpretariato o di traduzione.

Gran parte degli errori di traduzione e di interpretariato non sono riconducibili unicamente a una scarsa conoscenza della lingua (che sia quella di partenza o di arrivo) o, in generale, a una cattiva formazione. Spesso, questi errori sono il risultato della violazione di quella che potremmo chiamare ”etica del traduttore o dell’interprete”, ovvero una serie di doveri e responsabilità che qualunque traduttore e interprete è tenuto a rispettare sia nei confronti del testo (orale o scritto) che dei fruitori della traduzione. L’etica nella traduzione e nell’interpretariato, per le sue conseguenze che possono anche sfociare nel legale, ricopre un’importanza tale nel nostro mestiere da andare a formare un vero e proprio codice deontologico, come quello compilato dall’AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti).

Andiamo a scoprire insieme alcuni di questi principi etici fondamentali, in particolare due tipi di responsabilità che sostengono il codice deontologico dei traduttori e degli interpreti: La responsabilità testuale e la responsabilità interpersonale.

Responsabilità testuale

Il primo dovere che viene richiesto da qualunque traduttore e interprete è di preservare il contenuto e l’integrità del messaggio originale.

A questo proposito, il codice dice:

Il traduttore e l’interprete non alterano consapevolmente il testo di partenza per ragioni ideologiche o di opinione personale. Eventuali opinioni personali devono essere espresse con equilibrio e separandole chiaramente dal messaggio originale. (Articolo 5, II)

Molto spesso, la violazione di questa regola ha origine da determinate posizioni ideologiche o politiche del traduttore o dell’interprete che lo porta a distorcere e manomettere il messaggio dell’autore in modo da poterlo avvicinare maggiormente al suo modo di vedere o di pensare una determinata tematica. Nel migliore dei casi, l’errore può avvenire senza che ci sia cattiva fede, vuoi per un genuino errore di traduzione o voler adottare una soluzione (come nel caso di adattamento) che, pur di suonare maggiormente leggibile o raffinata nella lingua di destinazione, finisce per corrompere e snaturare il messaggio originale.

Per questo, nell’approcciarsi a qualunque lavoro di traduzione o interpretariato, viene sempre richiesto di mettere da parte il proprio ego, sia per quello che riguarda le proprie opinioni personali sia per la tentazione di inserire all’interno del testo alcune libertà linguistiche che, per amore della leggibilità, possono portare a una deformazione del contenuto originale.

Vale la pena di aggiungere un’ultima nota per quello che riguarda il rispetto delle sfumature culturali del testo di origine. Può accadere che, pur di tradurre particolari espressioni o metafore che non trovano un corrispettivo nella lingua di destinazione, si finisca per riportare un’espressione che, oltre a essere formalmente sbagliata, non conserva le sfumature uniche della cultura di partenza. Questo può compromettere la traduzione/interpretazione tanto quanto qualunque omissione stilistica o di contenuto. Quando ci si ritrova in una situazione simile, il consiglio è sempre quello di evitare qualunque tipo di acrobazia linguistica che possa terminare in un vero e proprio infortunio linguistico-culturale, e affidarsi alle note o a parafrasi per poter illustrare ai lettori o agli ascoltatori le difficoltà tecniche che si celano dietro particolari espressioni e comunicare la complessità del messaggio originale.

Riassumendo, la questione del rispetto del testo va al di là della correttezza formale, ma è una vera e propria questione deontologica (cosa di cui un software è, ovviamente, sprovvisto) che può avere conseguenze professionali e, nel peggiore dei casi, legali. Quando non parliamo di un testo letterario o scientifico e ci avviciniamo all’area legale, è necessario tenere conto che la qualità della traduzione è il risultato non solo di una buona conoscenza linguistica, ma anche dalla nostra capacità di mantenere un distacco etico dal testo e mantenere una posizione totalmente imparziale rispetto al suo contenuto.

Rapporto con il cliente

Nella traduzione o nell’interpretazione di qualunque testo scritto od orale, soprattutto quando questo rientra nella sfera della traduzione e dell’interpretariato legale, non dobbiamo dimenticare che, come professionisti, ci interfacciamo con persone che ripongono totale fiducia in noi, sia in qualità di professionisti che di esseri umani.

A questo proposito, l’articolo 6 del codice deontologico dice:

Il traduttore e l’interprete devono svolgere la propria attività professionale con lealtà e correttezza, obiettività ed equidistanza, basi sulle quali si costruisce il rapporto di fiducia con il committente.

Anche in questo caso, la violazione di questa regola non avviene necessariamente in cattiva fede. Non si può escludere che nel rapporto che si crea tra un committente e un traduttore/interprete alle prime armi, manchi una componente di dialogo che è, in realtà, fondamentale del nostro lavoro. Questa assenza di comunicazione può consistere nella mancata segnalazione di dubbi o incorrettezze sul testo originale per paura di apparire poco professionali agli occhi del cliente. Non esiste atteggiamento più sbagliato. Un traduttore o un interprete che, rispetto a un software, si pone dei dubbi è un professionista che è entrato in stretto rapporto con il testo con cui deve lavorare. E, soprattutto, un professionista che si pone dei dubbi aiuta ad aumentare la fiducia del committente nei nostri confronti.

Altro punto importante per poter mantenere un solido rapporto di fiducia con i vostri clienti è la riservatezza. Sempre prendendo dal nostro codice deontologico:

Il traduttore e l’interprete mantengono la massima riservatezza sulle informazioni e su tutti i documenti cui hanno accesso nell’esercizio della professione. Il dovere di riservatezza non decade con la conclusione della prestazione o del rapporto professionale.

Soprattutto per quello che riguarda argomenti sensibili e di valore legale, è assolutamente fondamentale che, come professionisti, si mantenga un rapporto di assoluta di riservatezza con il cliente ed evitare di divulgare informazioni che potrebbero andare a danneggiare non solo la reputazione del cliente, ma anche la buona riuscita e la qualità del nostro lavoro. Ricordiamo che il traduttore, nel momento in cui accetta un incarico, si prende piena responsabilità di tutte le azioni relative al proprio lavoro, sia dentro che fuori l’attività di traduzione e, una violazione di questa regola può risultare in un conseguenze legali, oltre che a una totale mancanza di professionalità che andrà a macchiare il nostro curriculum, nonché la nostra integrità come professionisti.

Riassumendo, come traduttore e interpreti siamo tenuti, secondo il codice deontologico, a prenderci due tipi di responsabilità:

Responsabilità testuale: garantiamo la produzione di un testo di qualità, adoperando le competenze specialistiche (conoscenza della lingua di origine e di partenza e delle principali tecniche di traduzione) necessarie per offrire un testo in grado di riportare l’esatto contenuto, sia nei temi che nelle sfumature culturali, del testo di origine. Oltre alle competenze tecniche, è necessario che il traduttore/interpreti si approcci in maniera neutrale al testo, anteponendo l’integrità del contenuto a qualunque tipo di posizione personale e ideologica che possa entrare in conflitto con il testo.

Responsabilità interpersonale: nello svolgimento del lavoro, dobbiamo garantire un rapporto di assoluta trasparenza e di riservatezza con i clienti, evitando di andare a divulgare i contenuti del nostro lavoro con terze parti ed esponendo ogni tipo di dubbio o errore che possono andare a beneficio della riuscita del nostro lavoro.

Nella vostra ricerca di un traduttore o di un interprete per qualunque tipo di lavoro (letterario, scientifico, tecnico e, soprattutto, legale) assicuratevi sempre che il professionista che avete preso in considerazione rispetti queste semplici ma fondamentali regole di condotta che stanno alla base di qualunque traduttore e interprete in grado di restituire un lavoro di qualità.